Un incontro tra vecchi amici. Questo è quello che è sembrato al numeroso pubblico presente nella sala ipogea della MeMo domenica pomeriggio, la conferenza sul Cinema “di genere” italiano tenuta dal critico cinematografico Marco Giusti e alla quale sono intervenuti l’illustratore Gianluigi Toccafondo e il rapper G-Max, rispettivamente l’autore e il paroliere delle sigle animate del programma televisivo StraCult, di cui Marco Giusti è stato autore e presentatore.
L’evento è stato organizzato dal Fondo Peppe Nigra, l’associazione che opera con il fine di divulgare la ricerca sul cinema italiano per continuare a dare continuità a quanto fatto da Peppe Nigra prima della sua prematura scomparsa.
Dopo l’introduzione e i saluti dell’Assessore Samuele Mascarin, nelle vesti di “padrone di casa”, che ha ricordato le tante iniziative che il Fondo organizza durante l’anno, il microfono è passato nelle mani di Marco Giusti. Il critico ha ripercorso l’evoluzione del cinema italiano negli ultimi quarant’anni. Uno sguardo su un cinema “diverso” dai canoni “facili” dei capolavori. “Troppo facile parlare bene di Tarkovskij” – sostiene il critico – “più difficile, specialmente negli anni settanta, trovare la bellezza del cinema nei film di Franco e Ciccio”. Giusti ha raccontato i retroscena delle sue esperienze televisive, che lo vedono ancora impegnato nella trasmissione “Troppo Giusti”, in onda in seconda serata sul secondo canale della RAI. Impossibile non citare le sigle delle sue trasmissioni, decorate dalle “illustrazioni animate” di Gianluigi Toccafondo, autore, tra l’altro anche della sigla della Fandango o della Sambuca Molinari. E’ possibile visitare la mostra con le tavole originali della sigla del programma Stracult del 2011, proprio nel corridoio principale della MeMo. Toccafondo ha raccontato le tecniche per realizzare le sue opere, un tempo realizzate riempendo di colore le fotocopie dei fotogrammi dei film e oggi utilizzando le nuove tecnologie. Infine G-Max, rapper “coatto” (nel senso buono), autore delle sigle, mai banali, di molti dei programmi di Giusti. Nel suo intervento ha raccontato le modalità con realizza un jingle diverso per ogni trasmissione in poco tempo e coordinandosi su immagini scelte dagli autori.
Impresa possibile solo se c’è intesa tra tutte le persone con cui si lavora, la stessa che ha portato i tre ospiti a raccontarci di loro in una uggiosa domenica di primavera.
Un evento che arricchisce l’offerta culturale della nostra città che è stato realizzato non solo grazie alla collaborazione volontaria di un gruppo di amici, ma anche con il contributo di aziende sensibili a queste inziative che nel loro piccolo fanno crescere la nostra città, come l’Hotel Cristallo e il Bardan.
E’ anche grazie a loro che il Fondo Peppe Nigra continuerà nella sua missione, una missione sempre più “possibile”, per citare il celebre spettacolo di Peppe.